“Figlio d'arte” da quattro generazioni – la famiglia Micheletti-Zampieri affonda le proprie radici nel teatro popolare di fine Ottocento – è il più giovane erede della tradizione secolare della Compagnia teatrale I Guitti di cui è regista stabile.
Di formazione eterodossa ed eclettica, lavorando tra il palcoscenico e l'università (ha un Dottorato di Ricerca in Italianistica alla "Sapienza" di Roma), dà vita e partecipa a progetti culturali e spettacoli: fra i tanti, la trilogia dell'Omaggio a Koltès (Voci sorde, Sallinger, Nella solitudine dei campi di cotone di Bernard-Marie Koltès) per il Teatro di Roma (2009); La resistibile ascesa di Arturo Ui di Bertolt Brecht per il Teatro di Roma ed ERT (Premio Ubu a Micheletti e Premio della Critica, 2011); Le memorie di Ivan Karamazov da Fëdor Dostoevskij, che scrive e dirige per Umberto Orsini (2013); La metamorfosi da Franz Kafka, con Laura Curino e Dario Cantarelli, di cui firma regia e drammaturgia per il CTB Teatro Stabile di Brescia ed ERT (2014); Mephisto da Klaus Mann, con Federica Fracassi (CTB, 2015); Le variazioni Goldberg di George Tabori (Teatro Franco Parenti / I guitti, 2016); Rosmersholm di Henrik Ibsen (Teatro Franco Parenti / I guitti, 2017).
Ha diretto e tradotto opere di Molière, Hugo, Marivaux, De Ghelderode, García Lorca, Ruzante, Brecht/Weill, Vian (edito Gam 2008), Ramuz/Stravinskij (Gam 2012), Koltès (Diabasis 2013), Kafka (Sedizioni 2014), K. Mann (Sedizioni 2015) oltre a diversi copioni suoi. Tra essi, il dramma Ritorno a Deepwater è finalista al Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli 2011.
Si occupa anche di didattica teatrale in ambito scolastico, accademico e carcerario.
Al cinema ha recitato in Pagliacci di Marco Bellocchio e in Italian Gangsters di Renato De Maria, entrambi presentati alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.